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Exploring minor clerics in early medieval Tuscany

Abstract

ITALIANO: Il saggio intende fornire una panoramica sui chierici minori nelle fonti di età carolingia, che, a partire dai capitolari episcopali, mostrano un ruolo assai più rilevante in area italica rispetto alle coeve dinamiche osservabili sul suolo francese. Tra le fonti, sono soprattutto le carte – dettagliatamente analizzate – provenienti dall’archivio del monastero di San Salvatore al Monte Amiata a mostrare una consistente presenza di clerici. Essi appaiono generalmente come un gruppo a forte radicamento rurale, differenziato al proprio interno secondo livelli non omogenei di educazione e alfabetizzazione, ma di una qualche eminenza sociale in ambito locale e con larga presenza di individui adulti con prole. La prevalenza di quest’ultima, ampia fascia di clerici potrebbe essere correlata alla struttura delle pievi dell’Italia centro-settentrionale e alle modalità di trasmissione dell’ufficio ecclesiastico che esse presentavano secondo la linea padre/figlio e zio/nipote. Tra le altre cose, sarà proprio l’appannamento di una netta divisione di status laico/ecclesiastico a preoccupare, inducendo a trovare soluzioni, i riformatori che, nel secolo XI, giungeranno in Italia da altre regioni dell’Europa occidentale. / ENGLISH: The article examines minor clerics (clerici) in Carolingian texts. Comparing episcopal capitularies from Italy and Francia suggests that clerici played a more prominent role in Italian church life. An analysis of charters from the monastery of Monte Amiata reveals a high proportion of clerici. They appear as a rurally-based group, with varying levels of education, but of some local social standing, and were often mature men with children. The prevalence of such clerici may be related to the northern Italian structure of pievi, and the opportunities these provided for mixed patterns of father-son and uncle-nephew inheritance of church office. The blurring of the lay/clerical divide by such clerici may have particularly worried eleventh-century church reformers coming to Italy from other regions of Western Europe

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This paper was published in Reti Medievali Open Archive.

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